La decisione presa dal Sindaco di Città della Pieve Fausto Risini di assumere la figura di supporto all’attività amministrativa, che un tempo si sarebbe definita segretaria del Sindaco, ci ha sorpresi e stupiti nei tempi, nei modi e nella persona.
Il Sindaco, in campagna elettorale, aveva annunciato con forza che non avrebbe mai fatto ricorso a una figura di questo tipo, differenziandosi dalle precedenti amministrazioni e preferendo investire il denaro risparmiato con nomina di esperti che avrebbero dovuto elaborare progetti per lo sviluppo della città.
Proprio i tempi e la crisi che stiamo vivendo sarebbe stata l’occasione per dare esecuzione alla volontà politica dichiarata con pervicacia dal Sindaco Risini.
Nei modi, sappiamo benissimo che la nomina è di stretta pertinenza del Sindaco ma visto che si impegnano soldi pubblici, sarebbe stato opportuno per lealtà ed etica anche politica, valutare tra più profili, scegliendo poi comunque il più gradito, secondo quanto consente la normativa.
Crediamo inoltre che nominare una persona candidata nella lista vincente, sebbene non eletta, rappresenti più un’operazione all’antica, di recupero politico che un affidamento professionale.
L’unione comunale del Partito Democratico di Città della Pieve, che ha sostenuto la scelta del gruppo di minoranza nell’astenersi dall’approvazione del bilancio, per favorire un’azione più rapida dell’amministrazione comunale e nell’interesse della cittadinanza in questa fase delicata di crisi sanitaria, vigilerà ancora di più sull’utilizzo delle risorse pubbliche.
Auspichiamo comunque che la scelta del Sindaco, a nostro avviso infelice, non sia alternativa al bisogno collettivo di investire su vere professionalità che aiutino tutta Città della Pieve che ora ha necessità di superare la crisi e di riprendersi il posto che si merita e che ha sempre occupato negli ultimi decenni a livello regionale e nazionale.