Terminata la tre giorni a Bologna con Zingaretti

PDCdP

L’antifascismo è sempre stato un valore irrinunciabile del nostro partito. Ma oggi abbiamo deciso di metterlo nell’articolo 1 del nostro statuto. Perché la scorta a Liliana Segre, il clima insopportabile di questi tempi bui, ci ricordano che la memoria vive nella pratica e nell’impegno quotidiano. L’antifascismo non è un feticcio, ma libertà dal ricatto. Lo diciamo, lo scriviamo e lo pratichiamo.

Lavoriamo per una nuova agenda di Governo che rispetti gli accordi di programma e vicino ai bisogni delle persone. Vogliamo:
– riaccendere l’economia per creare lavoro 
– rilancio degli investimenti a cominciare da quelli verdi
– parità di salario tra uomo e donna
– equo compenso per i giovani professionisti
– nuova politica industriale 
– modifica dei decreti Salvini
– ius culturae
– equa ridistribuzione del carico fiscale

Il segretario nazionale, Nicola Zingaretti, ha chiuso con un suo intervento “Tutta un’altra storia”, la tre giorni a Bologna con migliaia di persone da tutta Italia e tanto entusiasmo e voglia di fare. “Oggi, di fronte all’arroganza della destra sentiamo una necessità precisa – ha detto Zingaretti- costruire un progetto per una società nuova da proporre all’Italia, un progetto nuovo e alternativo alle destre. Tra 45 giorni cominceranno gli anni Venti del 2000 e c’è bisogno di muoverci, ascoltarci e trovare risposte adeguate per costruire empatia e sconfiggere le destre”.

“Lavoriamo per una nuova agenda di Governo che rispetti gli accordi di programma per essere vicini ai bisogni delle persone. Vogliamo: riaccendere l’economia per creare lavoro, rilanciare gli investimenti, a cominciare da quelli verdi, e sostenere una nuova politica industriale per far ripartire l’Italia” – ha aggiunto il segretario.

Nel suo intervento Zingaretti ha sottolineato la necessità di puntare e combattere su una serie di specifici temi e priorità, a partire dalla giustizia sociale e dalla battaglia per l’equo compenso, fino alla parità di salario tra uomo e donna: “combatteremo in Aula per garantire l’equo compenso dei professionisti, ma non solo: chiediamo al governo anche di assumere una legge per arrivare alla parità di salario tra donne e uomini e lo faremo non per prendere un’intervista sui giornali ma per raggiungere davvero questi obiettivi. Ci vuole serietà per cambiare l’Italia, non i comizi. Più giustizia significa anche che le tasse non solo non aumentano ma il carico fiscale viene ridistribuito all’insegna della Costituzione” – ha detto Zingaretti.

“Ci batteremo per lo ius soli e lo ius culturae, è una scelta di campo. I decreti Salvini generano paura, insicurezza e discriminazione. Chiederemo con i gruppi parlamentari che si mettano in agenda lo ius culturae e lo ius soli -aggiunge Zingaretti, che ancora una volta ha ribadito l’essenza della missione del Pd: mettersi al servizio del Paese per contrastare gli umori neri e organizzare il riscatto dell’Italia. Il nostro deve essere un partito diverso, ricco, inclusivo”.

I nostri obiettivi sono questi

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